Degustazione enogastronomica

Langhe e Roero, le colline senesi, il Parmense o i Castelli Romani, ecco le più famose destinazioni per un tour enogastronomico. Ma abbiamo voluto anche esplorare sapori e territori meno noti: seguiteci tra vini e piatti sui Colli Berici nel Vicentino, nel Campidano di Oristano o nell’Alta murgia in Puglia.Un tour enogastronomico regala un doppio piacere: quello di un viaggio tutto da gustare, tappa dopo tappa. E quello, una volta tornati a casa, di riassaporare i ricordi seduti a tavola, grazie alle scorte di prodotti tipici. Perché il food shopping appaga occhi e palato. E un culatello o una bottiglia pregiata di vino o di olio evo sono i migliori (e i più graditi) souvenir.
Senza contare che un percorso enogastronomico racconta molto più delle semplici tradizioni culinarie: un assaggio dopo l’altro, attraverso i suoi prodotti tipici, si scopre la storia di un territorio, l’evoluzione della sua economia e la sua organizzazione sociale. Ecco perché un weekend di degustazione di vini, magari anche a pochi chilometri da casa, può trasformarsi in una lezione di antropologia culturale. E l’Italia è di certo il Paese migliore al mondo per i viaggi di gusto: l’incredibile varietà all’interno delle stesse cucine regionali e un numero record di prodotti tipici tutelati (oltre 300 tra Dop, Igp e Stg, cifra che non ha uguali in Europa e nel mondo) rendono infinite le occasioni per assaggiare qualcosa di nuovo.Non a caso il turismo enogastronomico era un settore in forte crescita prima della pandemia: indicativo il fatto che il 48% degli italiani ha fatto almeno un viaggio negli ultimi tre anni con una motivazione legata al food, come ha spiegato nel Rapporto sul Turismo Enogastronomico 2020 Roberta Garibaldi, docente di Tourism Management all’Università degli Studi di Bergamo. «Il 75% degli italiani ha fatto questo tipo di viaggi solo in Italia, solo l’8% sia in Italia che all’estero. Questo dato è molto interessante per analizzare l’attuale contesto. Gli italiani hanno interesse a svolgere questi viaggi principalmente nel loro Paese».La Toscana ha fatto indubbiamente da apripista per l’incoming di turisti stranieri a caccia di vini, olio e salumi. Ma, progressivamente, altri territori, dapprima marginali come le Langhe in Piemonte, hanno saputo far diventare il food un punto di forza per attrarre visitatori. Ecco perché, nella nostra selezione di mete abbiamo inserito itinerari enogastronomici ormai classici, come Langhe e Roero, le colline senesi, il Parmense o i Castelli Romani. Ma abbiamo voluto anche esplorare sapori e territori meno noti: seguiteci alla scoperta della cucina bianca nell’entroterra imperiese, sui Colli Berici nel Vicentino, nel Campidano di Oristano o nell’Alta murgia in Puglia.

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