La città di Kerman si trova ai margini del deserto del Dasht-e Lut a un’altitudine di 1.750 metri. È la capitale della provincia omonima. La città fu probabilmente fondata nel III secolo d.C. dal re sasanide Ardashir I con il nome di Karmania, che significa coraggio e lotta.

Kerman è un centro di produzione di tappeti persiani, seta e pistacchi sul mercato mondiale. La provincia è ricca di minerali come rame, carbone, cromo, piombo, zinco, uranio e alluminio.

La regione di Kerman era un’importante posizione strategica e commerciale tra l’Egitto, la Mesopotamia e la valle dell’Hindu. L’agricoltura vi fiorì fino a quando le truppe di Tamerlano distrussero le reti di irrigazione. Kerman ha avuto una grande storia grazie alla sua posizione strategica. Questa città apre la strada all’India e al Pakistan sul lato est, a Port Bandar Abbas sul lato sud e più lontano al Golfo Persico. Per andare a Babilonia, Susa, Persepoli, bisognava andare a ovest, ed è per questo che Kerman era una delle satrapie dell’impero persiano dopo Dario il Grande.

Quando Marco Polo visitò la città nel 1271, era diventata un importante centro commerciale collegato grazie al Golfo Persico, al Khorasan e all’Asia centrale.

Kerman si espanse rapidamente durante il periodo safavide e i suoi tappeti furono esportati in Inghilterra e in Germania durante questo periodo. Nel 1793 Lotf ʿAli Khān sconfisse i Qajar e conquistò Kerman nel 1794. Poco dopo, però, fu assediato per sei mesi da Agha Moḥammad Khān a Kerman. Quando la città si arrese all’Agha Mohammad Khan, quest’ultimo, irritato dal sostegno popolare che Lotf Ali Khan aveva ricevuto, fece massacrare o accecare tutti gli uomini, e un mucchio di 20.000 occhi, cavati dalle loro cavità, fu ammucchiato davanti a loro. Donne e bambini furono ridotti in schiavitù e la città fu rasa al suolo in 90 giorni di furia bellica.
La città di Kerman fu ricostruita a nord della città vecchia nel XIX secolo, ma la città non riacquistò la sua antica grandezza fino al XX secolo.

ATTRAZIONI

Il complesso Ganjali Khan,

è un complesso di edifici dell’era safavide, situato nel centro storico della città di Kerman. Il complesso è costituito da una scuola, un caravanserraglio, un Ab Anbar (serbatoio d’acqua), una moschea e un bazar e un bagno.

Hammam Ganjali Khan,

è un bagno ed è uno dei capolavori architettonici dell’Iran dal punto divista decorativo. Questo antico bagno, costruito nel 1631 per Ganj Ali Khan, governatore di Kerman, presenta elegantissime piastrelle e sontuosi affreschi raffiguranti uomini e animali all’ingresso. Oggi il complesso termale funge anche museo antropologico dove sarà possibile approfondire le usanze e i costumi della gente del periodo in cui è stato costruito Hammam.

Lo spazio interno si divide in tre parti: Frigidarium, Tiepidarium, Caldarium. Ciò che fa evidenziare la bellezza di questo Hammam è la decorazione delle pareti e la posizione delle vasche d’acqua nella prima sala. Ogni padiglione di questo ambiente è riservato ad una classe sociale diverso: i discendenti del Profeta, i clerici, i signori locali, i nobili, i commercianti del bazar e i contadini.

Ghiacciaia di Moayedi

È una struttura semi-sepolta a forma di cono che veniva utilizzata per conservare il ghiaccio, ma a volte anche per conservare il cibo. In Iran, gli ingegneri persiani padroneggiavano già la tecnica di immagazzinare il ghiaccio in piena estate nel deserto. Il ghiaccio veniva portato dalle montagne circostanti durante l’inverno e veniva poi immagazzinato nelle ghiacciaie dette Yakhchal in persiano che letteralmente vuol dire la fossa del ghiaccio. Sotto la cupola conica giace un ampio spazio interrato circondato dalle pareti spesse e costruite con una malta composta da sabbia, argilla, albume d’uovo, lime, pelo di capra e cenere in proporzioni specifiche.

Deserto Lut; Shahdad e Kalut

Un ultimo centro abitato ai bordi del deserto: Shahdad. Dove, lungo la strada, si possono vedere le particolarissime Nebka detto anche Tamarici (i vasi del deserto) che nel deserto di Lut arrivano ad un’altezza imparagonabile rispetto agli altri deserti del pianeta. Il lato orientale del deserto è un basso altopiano ricoperto da uno strato di sale, mentre il punto centrale del deserto è scolpito dal vento in una serie di creste e avvallamenti paralleli che possono arrivare fino a 70 metri di altezza. Per scoprire i Yardang ossia i Kalut bisogna salire su un fuoristrada e andare a contemplate Kalut ovvero le creste create dall’erosione del vento che si trovano poco avanti dopo il paesino. Yardang in persiano è conosciuto come Kalut mentre invece Yardang etimologicamente deriva dal turco. Le guide locali dicono che i Kalut sono opera degli jinn, entità conosciute nel mondo islamico come fantasmi malevoli, in realtà sono formati dal vento che qui soffia sempre nella stessa direzione e nei millenni ha eroso il fondo del mare fino a formarli così come sono adesso. Il Dasht-e-Lut è stato inserito nel patrimonio Unesco come un sito paesaggistico della natura iranica. Durante la breve stagione umida, in primavera, l’acqua proveniente dalle montagne di Kerman inonda la zona, ma in breve tempo si prosciuga, lasciandosi dietro solo sabbia e sale.

 

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