Quattrocento la struttura di Roma si trasformò radicalmente. La cultura umanistica uscì dalla ristretta cerchia di artisti e letterati: attraverso l’architettura, le opere d’arte e le nuove idee della “città ideale”, l’umanesimo finì per conquistare gli stessi ambienti ecclesiastici sino ai papi. Infatti, il rinnovamento di Roma trasse impulso dai pontefici che chiamarono grandi artisti come Leon Battista Alberti, Michelangelo, Raffaello, Bramante, Cellini e altri per costruire e decorare chiese e palazzi, ridisegnando la città che doveva tornare a essere la più imponente del mondo. Nicolò V, a metà del secolo, avviò un vasto programma di revisione urbanistica in base al quale fece demolire la vecchia basilica petriana e affidò al Rossellino il compito di costruirne una nuova. Leon Battista Alberti iniziò la costruzione dei Palazzi Vaticani, furono quindi ristrutturati i borghi e si edificò il nuovo Palazzo dei Conservatori sulla piazza capitolina
Molti restauri e iniziative edilizie vennero intraprese in occasione dell’anno santo del 1450, quando venne creato un nuovo tessuto viario, non più in funzione dei vecchi centri di rappresentanza ( Fori, Campidoglio, Laterano), ma del Vaticano. In occasione di quello successivo del 1475, Sisto V (1471-84) intervenne tanto sulle infrastrutture viarie (un esempio è Ponte Sisto, il primo costruito a Roma dopo l’antichità), quanto sulla definizione delle aree di centri rappresentativi e commerciali come Piazza Navona e Campo dei Fiori. Negli ultimi decenni del Quattrocento, a partire dal Palazzo della Cancelleria, si assistette alla costruzione dei primi grandi palazzi rinascimentali.Il Cinquecento si aprì con il papato di Giulio II (1503-13), il quale avviò la ricostruzione di S. Pietro, l’apertura di nuovi assi stradali lungo il Tevere, via Giulia e via della Lungara e affidò a Michelangelo il compito di affrescare la Cappella Sistina.Ma la prima metà del Cinquecento romano è dominata dalla figura di Alessandro Farnese, poi Paolo III (1534-1549): egli, già da cardinale, immaginava una città prettamente monumentale, in linea con la costruzione dei primi palazzi rinascimentali (Palazzo Venezia e Palazzo della Cancelleria). Edificò , al centro del rione Arenula, Palazzo Farnese che divenne un modello per le successive costruzioni, infatti, fino al tardo Rinascimento, le vecchie case vennero abbattute per far posto a imponenti palazzi ( Massimo, Chigi, Spada, Colonna, Borghese e altri). Da pontefice incise profondamente nel tessuto urbano, promuovendo l’apertura di via Trinitatis (Condotti), la riappropriazione ecclesiastica dell’area archeologica e del Campidoglio, la cui trasformazione fu affidata a Michelangelo, la sistemazione sul Palatino di una grande villa (orti farnesiani). Già l’entrata di Carlo V (1535) aveva fornito il pretesto per ripensare la funzione dell’intera area archeologica collegando, con viali rettilinei alberati, gli archi trionfali di Costantino, Tito e Settimio Severo, allo scopo di ripristinare l’antico percorso trionfale tra l’Appia Antica e l’area capitolina.I successori proseguirono l’opera di estensione delle zone di insediamento demografico, infatti con Pio V si ebbe l’urbanizzazione della zona dei Pantani (un quartiere interamente distrutto in periodo fascista con l’apertura di via dell’Impero); sui Colli del Pincio, del Viminale, del Quirinale, dell’ Esquilino, dove esistevano vaste zone adibite ad orti e vigne, circondate da grandi parchi, sorsero sontuose ville nobiliari (Borghese, Medici, Torlonia, Massimo, solo per citarne alcune); tra queste aree verdi Gregorio XIII fece costruire il Palazzo del Quirinale, residenza estiva dei papi. Negli ultimi anni del Cinquecento si aprirono nuove vie come via Merulana, per unire S. Maria Maggiore a S. Giovanni, ma anche via Gregoriana, via Sistina, via Panisperna; nelle piazze (S. Pietro, S. Giovanni, del Popolo, Esquilino) furono collocati antichi obelischi, quasi a recuperare la funzione unificante e redentrice di Roma cristiana. Infine, l’ossatura della città rinascimentale fu completata, pronta ad accogliere la successiva urbanizzazione barocca, della controriforma.Alla fine del XVI secolo la chiesa cattolica era diventata molto potente. L’immensa ricchezza accumulata era continuamente ostentata insieme al lusso nel quale vivevano i papi e la curia, a maggior ragione, l’esibizione continua di ricchezza da parte della chiesa strideva, se confrontata con le condizioni di vita del popolo, misere e continuamente minacciate. Questo fu uno dei motivi delle forti critiche mosse dalla riforma protestante. Per contrastare il protestantesimo, la chiesa, oltre a far funzionare i tribunali dell’inquisizione (nel 1600 fu messo al rogo a Campo dei Fiori il filosofo Giordano Bruno e nel 1633 Galileo venne condannato per eresia), fece costruire numerosissime chiese, monumenti e fontane al fine di dimostrare con la loro magnificenza la superiorità dei papi e della Chiesa cattolica. Tra i tanti architet ti che furono chiamati a rappresentare con le loro opere il potere della Roma papalina, i più grandi furono Bernini e Borromini. Nel 1626 venne completata la basilica di S. Pietro, a metà del secolo Bernini ridisegnò Piazza Navona, collocandovi la Fontana dei Fiumi e del Moro, mentre Borromini completava Sant’Agnese. Ma la più grande realizzazione di Bernini, promossa da Alessandro VII (1655-67), fu l’imponente colonnato di Piazza S. Pietro. In seguito, lungo tutto il Settecento gli architetti furono chiamati ad intervenire sugli spazi urbani e architettonici rimasti irrisolti. Così si intrapresero i lavori per la costruzione del porto di Ripetta, interrato sotto il Lungotevere; nel 1723 venne iniziata la scalinata di Trinità dei Monti, partendo dalla “barcaccia”; nel 1732 si avviò l’opera di costruzione della Fontana di Trevi; nel 1735 venne costruita la facciata di S. Giovanni e nel 1743 fu completata quella di S. Maria Maggiore.Quando Roma diventa capitale del regno muta completamente il suo volto. Strade e piazze si vestono di monumenti celebrativi, dedicati a personaggi della storia recente. Si afferma il filone Liberty, il cui maggiore esponente in architettura è Ernasto Basile, a cui si deve l’Aula Parlamentare di Montecitorio. Nel 1911 per l’Esposizione Internazionale Cesare Bazzani progetta il Palazzo delle Belle Arti, mentre si fanno più attivi i gruppi d’avanguardia tra cui quello futurista con Boccioni e Balla. Il fascismo accentua in architettura il segno della monumentalità: dalla Città Universitaria agli edifici dell’Eur e del Foro Italico.Simbolo della fusione tra arte e cultura può essere visto nel recente Auditorium di Renzo Piano.Con il Rinascimento, Roma si rinnova. Niccolò V invitò le famiglie facoltose a costruire, eresse fortificazioni, abbelli molte chiese, ingrandì il palazzo Vaticano, residenza del Pontefice, riaprì la via papale che univa il Vaticano al Laterano.Il restauratore della città (restaurator urbis) fù però Sisto IV che ristabilì l’ordine edilizio: pavimentazioni stradale, nettezza urbana, chiusura della maggior parte dei portici, ampliamento delle vie principai, restauro dei monumenti, sistemazioni dei quartieri.Tra il Vaticano e il Campidoglio si estende una vasta area per il mercato (Campo dei Fiori) vicino al Circo Agaiale, altra vasta piazza. Passando il ponte Sisto si arriva al quartiere di Trastevere.I pontefici del rinascimento fecero di Roma un centro culturale ed artistico unico al mondo. Sotto il pontificato di Giulio II si aprono strade, come la via Giulia e la via della Lungara, si rinnovano le chiese, si creano banche e ad opera del Bramante, inizia la ricostruzione di San Pietro e del Palazzo Vaticano.
La massima attività edilizia si fa sotto il papa Leone X e con i papi che lo seguirono.Nel 1526 gli abitanti erano 55.000 : i rioni più popolosi erano Ponte, Parione, Regola, Borgo e Trastevere.
Un arresto nello sviluppo la città di Roma lo ebbe dal sacco di Carlo V cui seguì la peste che decimò gli abitanti. Tale arrest fu beve perchè il papa Gregorio XII e soprattutto Sisto V avviarono un piano regolatore d’impronta moderna : svilupparono l’abitato delle aree libere : il Viminale, l’Esquilino, Pincio.Le strade hanno un tracciato rettilineo e larghezza considerevole. Centri delle nuove vie sono Santa Maria Maggiore, iol Laterano, Santa croce in Gerusalemme, Trinità dei monti.Nelle piazze vennero eretti obelischi e anche piazza San Pietro ebbe i suo Nell’ anno giubilare 1600 Roma arrivò a 11.000 abitanti.Durante il XVII secolo il Barocco offusco il Rinascimento con grandi palazzi, chiese enormi, ingegnose fontane. Con il papa Urbano VII il centro della città si arrichì di palazzi e chiese barocche : San Pietro col colonnato del Bernini; Sant’
Andrea della Valle; Sant’Agnese ecc. Furono sistemate grandi piazze : Piazza Colonna diventata uno dei centri principali; Piazza Navona con la fontana del Bernini; Piazza di Spagna dalla quale poi si accederà al Pucio e piazza di Trevi.Le ville molto spesso sono situate alla periferia o fuori le mura : Villa Borghese, Villa Labani e Villa Doria.Con lo scoppio della rivoluzione francese e la conseguente conquista della città arrestano lo sviluppo topografico e demografico.All’ architetto Giuseppe Valadeer, l’unico che svolse in questo periodo attività, si deve la sistemazione di Piazza del Popolo, maggior opera dell’ ‘800. Anche se molte opere rimasero incompiute, lasciò la sua impronta in ogni parte della città.
Storia moderna