Le innumerevoli sorgenti curative della zona promettono di alleviare una varietà di malanni, dolori e disturbi.
Ciò che colpisce il visitatore che arriva a Tabriz è soprattutto la bellezza delle montagne che la circondano: l’egittologo britannico David Rohl sostiene addirittura di aver localizzato il biblico Giardino dell’Eden nell’altopiano tra Tabriz e il lago Urmia.
La città stessa è molto diversa dalle tradizionali città persiane e c’è un’atmosfera decisamente russa, che si sente sia nell’architettura che nel carattere degli abitanti. In inverno la città è molto fredda, spesso coperta di neve, mentre in estate è spesso molto calda ma con poca umidità.
Fin dalla sua fondazione, probabilmente in epoca pre-sassanide, Tabriz è stata sulla principale rotta commerciale tra la parte settentrionale dell’Iran e il mondo esterno, ma la sua posizione e la vulnerabilità alle invasioni straniere hanno rallentato il suo sviluppo in passato. La zona è particolarmente vulnerabile ai terremoti, che l’hanno distrutta più di una volta.
MOSCHEA BLU
VILLAGGIO KANDOVAN
CASA BEHNAM
MOSCHEA JAMEH
MOSCHEA JAMEH
PARCO SHAHGOLI
FERDOWSI - POETA IRANIANO
MOSCHEA TABRIZ
TABRIZ
MUSEO DI TRABRIZ
PAESAGGIO
VILLAGGIO KANDAVAN
ATTRAZIONI
Kandova,
Kandovan è un villaggio del distretto Sahand, nella provincia di Osku, in Iran. Il paese rappresenta un’autentica meraviglia per le sue abitazioni scavate nella roccia vulcanica, che hanno la particolarità, unica al mondo, di essere abitate a tutt’oggi. Le case, definite come “troglodite” perché caverne abitate, vengono chiamate localmente Karaan, e sono ricavate nelle Lahar (colate di lava vulcanica o pietra vulcanica) del Monte Sahand.La tipica forma a cono di queste antichissime abitazioni è il risultato del flusso di lava che, indurendosi, ha costituito una pietra porosa facilmente scolpibile, utilizzata come base di partenza per realizzare alcune abitazioni dagli antichi abitanti della Persia.
La moschea Kabud (o moschea blu),
e’ la piu’ famosa della citta’; detta pura Jahan Shà, viene così denominata per il colore turchino della sua cupola e delle piastrelle incise della sua facciata esterna. Viene anche detta “Firuze Jahan” o “Firuze Eslam” e venne costruita nel quindicesimo secolo da Jahan Sha Qare Quyunlu per volere della figlia di questo re che si chiamava Salehè. Il portone d’ingresso della moschea è più elevato del livello della strada circostante ed ha un arco ellittico sopra di se. Ai lati della moschea ci sono due colonne che salgono a forma di elica e nella parte superiore assumono una forma di mezzaluna. Queste colonne sono interamente ricoperte di piastrelle turchine abbellite con motivi floreali surreali. Entrando dal portone arriviamo nel Shabestan, o la sala della preghiera. I muri della sala sono ricoperti di piastrelle colorate e le piastrelle sono così piccole e così ben incastonate che appaiono tutte un’unico pezzo. I disegni sulle pareti sono talmente fini che danno al visitatore la sensazione di osservare un dipinto.
la moschea Jame o del Venerdi
I visitatori non devono assolutamente perdere la moschea Jame o del Venerdi della citta’, uno dei monumenti eterni della città di cui non si conosce nemmeno, con certezza, la data di costruzione. È sicuramente l’edificio più antico della città, intorno al quale si è sviluppato il bazaar e tutto il centro storico. Il Shabestan o sala centrale è sovrastato da arcate e da cupole sorrette su colonne a pianta ottagonale fatte di mattoni ed abbellite con lavorazioni di gesso molto fini. Nel periodo Ilkanide, ovvero nel periodo della dominazione mongola, è stata restaurata. Nel periodo degli Aq Quyunlu si costruì una nuova cupola nella parte nord della moschea ma un successiva sisma distrusse questa parte di cui oggi rimangono solo le colonne. Anche buona parte della moschea originale è crollata e la dinastia Qajar provvide a ricostruire e a dare forza all’edificio; la moschea attuale, conserva comunque il Mihrab e le colonne originali mentre le altre parti sono state rifatte dopo il sisma.
La Moschea o la fortezza di Alisha,
è un’opera unica del periodo degli Ilkanidi. L’edificio ha le mure più alte tra tutti gli edifici antichi dell’Iran ed è il simbolo della città di Tabriz. La costruì Qazan Khan ma il sisma ha distrutto anche la cupola di questo edificio; accanto ad esso venne costruita anche una splendida sala, ispirata ad una simile di San Pietroburgo, per ospitare l’orchestra sinfonica della città, ma anche questa sala è stata distrutta. Oggi vicino alla fortezza Alisha sorge il Mosallà, o il luogo di preghiera per le grandi occasioni. Tra le particolarità di questo edificio è che ha resistito meglio di ogni altro edificio a terremoti, attacchi, cannonate. Secondo gli esperti di architettura è l’esempio più imponente della tecnica d’ingegneria e dell’architettura antica della scuola di Tabriz.
Il bazaar di Tabriz,
ricopre una superficie di 1 milione di metri quadrati ed è la più estesa opera antica dell’Iran e la più grande costruzione in mattoni del mondo. Non si sa, anche in questo caso, quando sia stato costruito di preciso; alcuni studiosi lo ritengono un edificio pre-islamico, e cioè dell’era Sassanide mentre altri lo fanno risalire all’era post-islamica ed al dominio del turchi Selgiuchidi. Diverse parti del bazaar sono crollate a seguito dei diversi terremoti ma per via della sua importanza ogni volta questo edificio è stato ricostruito. L’ultima ricostruzione del bazaar risale a tre secoli fà ovvero alla fine del potere della dinastia Zand ed all’inizio del potere Qajaride. Il Bazaar è un centro di vita ineguagliabile ed oltre al ruolo economico, riveste anche un ruolo sociale, religioso e politico di rilievo. Nel 1975 è stato registrato nella lista del Patrimonio Culturale Nazionale dell’Iran e nel 2010 è stato il primo bazaar del mondo ad entrare nella lista dell’UNESCO. In questo Bazaar si trovano la meraviglia di 160 elementi caratteristici dei Bazaar antichi persiani come i caravanserragli, i corridoi, le hujre’ (negozi), le moschee, le madrasa, le terme, le sale per lo sport tradizionale (zurkhane’) ed i piccoli centri vendita detti bazarchè.
museo Azerbaijan,
uno dei più importanti di tutto l’Iran situato accanto alla famosa moschea Kabud. Questo centro di 3 mila metri quadrati venne inaugurato nel 1962 ed è suddiviso in tre sezioni, la parte preistorica, la parte storica pre-islamica e la porta post-islamica. In altre parole il museo Azerbaijan ospita reperti che vanno dai cinque mila anni a.C. fino ai nostri giorni.
“El Golì” o “Sha Golì”,
uno dei luoghi di svago più famosi di Tabriz. El Golì è un sontuoso e rigoglioso giardino, una volta alla periferia della città che però con l’ingrandirsi del tessuto orbano oggi si trova all’interno di Tabriz. È un giardino con al centro una laghetto di 5.5 ettari che contiene qualcosa come 2000 metri cubi di acqua. Questo laghetto veniva detto Sha Golì (Grande Lago) e dopo la rivoluzione islamica ha cambiato nome in “El Golì”. Prima della dinastia Safavide, questo grande lago era in realtà un grande serbatoio per irrigare i terreni agricoli ad est di Tabriz. Nel periodo Safavide però il lago venne recinto con mura di pietra e nel periodo Qajaride intorno ad esso vennero piantati fiori ed alberi e vennero costruite strade per agevolare lo spostamento della gente. Nel bel mezzo del lago sorge poi la bellissima regia di El Golì. Venne costruita nel periodo della dinastia Aq Quyunlu e venne ampliata nel periodo Safavide, soprattutto da parte del principe Qahreman Mirza.
Khane Mashrutè,
Nel 1907, gli iraniani insorsero contro la monarchia assoluta e a seguito di una prima rivoluzione costrinsero il re Qajaride ad accettare la monarchia costituzionale, cioè quella dotata di parlamento. Tra le città che ricoprì un ruolo di rilievo in questa rivoluzione ci fu Tabriz e “Khane Mashrutè” fu una sorta di quartier generale per i rivoluzionari di quel periodo. Per questo motivo questa casa, dal 1996, è stata trasformata nel museo della rivoluzione costituzionale ed è un luogo dove sono custoditi numerosi ed interessanti documenti su questa fase della storia iraniana contemporanea. Questo palazzo di 1200 metri quadrati è stato registrato nel 1975 nella lista del Patrimonio Culturale iraniano. In esso si trovano persino i vestiti e gli oggetti personali dei comandanti della rivoluzione, le loro lettere, i loro documenti, i giornali dell’epoca.
Le montagne colorati,
Queste montagne dipinte esistono in alcuni luoghi sulla terra, come il Geoparco Nazionale Zhangye in Cina, la catena montuosa Hornocal in Argentina e le montagne Ausangate in Perù. si dice che queste montagne siano il risultato di milioni di anni di minerali e arenaria pressati insieme e ossidati. Questo è probabilmente quello che è successo in altre parti del mondo, facendo sembrare queste montagne fenomenali come gigantesche torte a strati.
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